30/03/2021

Comunicato stampa

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Il Coordinamento degli Ordini delle Professioni infermieristiche della Lombardia legge con molta preoccupazione la DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE del VENETO n. 305 / DGR del 16/03/2021.

Le difficoltà che in questo momento le strutture residenziali stanno subendo a causa della carenza di infermieri, anche in Lombardia, sono molto bene conosciute dagli Ordini Professionali Infermieristici e sono state marcatamente evidenziate alle istituzioni preposte. La risposta non può essere quella adottata dalla Regione Veneto: il trasferimento di competenze professionali acquisite tramite percorso universitario abilitante, che non corrispondono in alcun modo all’esecuzione frammentaria e meccanica di tecniche, bensì all’articolato utilizzo delle stesse nel complesso processo assistenziale anzitutto pianificato, quindi realizzato e verificato, non può e non deve gravare su personale di supporto, presuntamente addestrato attraverso discutibili eventi formativi, sia per liberalizzazione dell’abuso sia per parcellizzazione dell’assistenza e delle cure in generale.
Il diritto all’assistenza per tutte le persone ospiti nelle RSA deve garantire la sicurezza delle stesse: la risposta deve essere strutturata rivedendo l’organizzazione delle residenze alla luce della complessità sociosanitaria attuale. I ruoli e le funzioni degli operatori vanno definiti focalizzando i bisogni assistenziali che gli ospiti manifestano.
La professione infermieristica ricopre un ruolo cruciale per il SSN, il ridotto numero di infermieri, causato da decisioni politiche inappropriate e miopi, ha confermato l’inderogabile necessità di professionisti e di modelli assistenziali infermieristici per promuovere la salute dei cittadini più fragili.
È indispensabile che la risposta ai bisogni di salute e di assistenza dei cittadini, preveda che vi siano i professionisti sanitari di cui hanno diritto i cittadini, a garanzia dell’Articolo 32 della Costituzione, la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.
Esortiamo quindi Regione Lombardia, così come tutte le Regioni, a coinvolgere attivamente gli Ordini delle Professioni Infermieristiche, e non solo, nella progettazione e nel governo di percorsi organizzativi che possano garantire provvedimenti migliorativi, con particolare riferimento all’ambito assistenziale comunitario. Le scelte di questo paese sul sistema salute, miopi e azzardate, hanno prodotto risultati che sono evidenti a tutti: quella di Regione Veneto deve essere l’ultima.